Il gol del momentaneo 1 a 0 di Luciano Bonanno ci aveva illuso, la stilettata da fuori area sotto la traversa di Matteo Tridapalli che ha portato il risultato sul 2 a 2 ci aveva ridato speranza, ma alla fine la Coppa Campioni AIA è stata vinta dalla Sezione di Caltanissetta.

La Sezione di Mantova torna in Lombardia con la medaglia d’argento, ma con la consapevolezza di essere una delle squadre più forti d’Italia. Un gruppo unito e determinato, una formazione con diverse caratteristiche e tanta voglia di far bene a partire dal prossimo futuro.

Il percorso che ha portato i ragazzi di mister Cosenza alla finalissima è stato un climax di emozioni, un continuo crescendo di valori ovvero l’espressione più evidente della determinazione dei ragazzi nella continua ricerca della vittoria che quasi si accomuna alla purezza estrinseca delle opere di Burri.

La cronaca dei fatti dice che si dovrà lavorare sull’approccio alla gara visto che le prime due partite del girone, giocate il venerdì pomeriggio contro Mestre e Treviso, sono terminate entrambe col punteggio di 1 a 1 e considerato che il comune denominatore delle due sfide lombardo-venete calcola la reazione dei fischietti virgiliani solo a fronte dall’iniziale vantaggio dei nostri avversari.

Com’è andata a finire a Genova lo sappiamo bene, per fortuna la Coppa dei Campioni dell’AIA, trofeo riservato alle migliori squadre arbitrali d’Italia, ha un format diverso perciò il 5-1 rifilato a Teramo nelle prime ore di un sabato davvero speciale, vale il passaggio agli ottavi nonostante la formazione mantovana non sia la miglior seconda classificata dell’intero torneo.

Da quel momento avviene la metamorfosi kafkiana dei virgiliani che, come dei moderni Spiderman, diventano supereroi soltanto indossando la nuova maglia biancorossa e grazie al prezioso talismano che vuole l’AIA Mantova vincente soltanto in assenza del suo primo tifoso Domenico Latartara.

La memorabile cavalcata parte dalla Sardegna, i ragazzi capitanati dal Presidente Antonio Martino battono Sassari (4-0) e Cagliari (2-1) grazie al contributo di Andrea Copelli, premiato come capocannoniere del torneo con sette centri, e grazie alla visione di gioco sopraffina di un sagace giocatore di calcio a cinque come Luciano Bonanno. Ma non è tutto, l’AIA Mantova ha anche la corsa di Mehdi Khammouz, il sacrificio di Luca Detta e Andrea Bologna, l’imprevedibilità di Giuseppe Totaro, il talento di Alessandro Copelli (grande rivelazione dell’ultim’ora tra i pali), la solidità di Matteo Tridapalli, l’esperienza di Federico Gallo e Fabrizio Turci (che da portiere, oltre ai guanti, ha soltanto lo stesso cognome di uno storico estremo difensore di Serie A) ed il sostegno accorato di Giovanni Cosenza, Renato Riccio e Antonio Martino.

La semifinale contro Mestre è il replay del debutto, ma l’AIA Mantova ormai si lascia trasportare dalle ali dell’entusiasmo ed il 2-0 finale porta le incredibili firme di Martino e Bologna, impreziosite dalla provvidenziale parata di Ale Copelli su un rigore giustamente assegnato da un’icona del calcio a cinque come Massimo Cumbo.

La finale contro Caltanissetta di domenica mattina non è la migliore partita del torneo disputato dall’AIA Mantova. Forse la paura di vincere e l’inesperienza hanno contribuito a bloccare la veloci gambe dei biancorossi, ma senza dubbio lo scoglio maggiore è stata l’organizzazione di gioco e la tecnica dei siciliani, apparsi nel complesso sicuramente superiori.

L’1 a 0 del primo tempo ci aveva proteso le braccia per accarezzare quel sogno che sembrava diventare realtà, ma il terribile uno-due dei colleghi nisseni ad inizio ripresa è suonato subito come uno schiaffo in pieno viso. L’eurogol di Tridapalli aveva fatto strabuzzare gli occhi anche a Latartara, presente in panchina, ma, come già accaduto nella finale di Cardiff di due settimane fa dopo la rovesciata di Mandzukic, la storia della coppa dalle grandi orecchie non riserva un lieto fine, così Caltanissetta può festeggiare il meritato triplete consecutivo.

Arrivederci Arezzo e grazie per averci reso più forti, più uniti, più amici.