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MIRKO DI NUZZO, UN ARBITRO IN MISSIONE ERASMUS: MANTOVA SCRIVE UNA NUOVA PAGINA

Di Denis Fava

Traguardo storico per la Sezione di Mantova: l’associato Mirko Di Nuzzo è stato selezionato per partecipare all’Erasmus arbitrale in programma dal 7 al 13 luglio, durante il quale avrà l’opportunità di dirigere le gare dei prossimi Paris World Games, a Parigi, uno dei maggiori eventi sportivi giovanili a livello internazionale che ogni anno richiama nella capitale francese migliaia di atleti dai 10 ai 19 anni provenienti da tutto il mondo.


È la prima volta che la Sezione di Mantova prende parte a questo prestigioso progetto, potendo contare su un proprio associato come rappresentante. L’Erasmus arbitrale è un programma di scambio formativo internazionale, pensato per offrire a giovani arbitri un’importante occasione di crescita e sviluppo, permettendo loro di confrontarsi con diverse culture sportive, conoscere nuovi stili di gioco e ambienti calcistici esteri, il tutto all’interno di una cornice dal forte valore educativo.


L’associato Di Nuzzo ha recentemente concluso una brillante stagione in Seconda Categoria, coronata dalla promozione al CRA Lombardia per la stagione sportiva 2025-2026. La sua partecipazione rappresenta quindi il coronamento di un percorso fatto di determinazione e passione per il ruolo.
Crescita, curiosità e motivazione: queste le tre parole chiave che accompagneranno i partecipanti all’Erasmus arbitrale in Francia e che rappresentano lo spirito con cui l’intera sezione di Mantova guarda a questo importante traguardo. Un’esperienza che non è soltanto un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio per i nuovi obiettivi e le nuove sfide da affrontare durante la prossima stagione sportiva.
L’augurio da parte di tutta la Sezione va a Mirko, con l’orgoglio di vederlo protagonista in un contesto internazionale rappresentando Mantova anche al di fuori dei confini italiani.

LE PRIORITA’ DELL’ARBITRAGGIO SECONDO GAETANO MASSARA

Luca Ghizzardi e Denis Fava

Sezione di Mantova

“Imparate a dare la giusta priorità alle scelte, nella vita prima ci sono le attività fondamentali come la famiglia, lo studio o il lavoro, e infine seguono quelle più importanti, ma meno cruciali tra cui l’arbitraggio”. Queste le parole con le quali l’assistente in forza alla Commissione Arbitri Nazionale di Serie A e B Gaetano Massara ha introdotto la Riunione Tecnica in terra Virgiliana.

L’incontro è iniziato nel pomeriggio presso il campo “Coni” dove gli associati hanno avuto l’opportunità di effettuare un allenamento con l’ospite. Una seduta atletica altamente formativa per i ragazzi e gli assistenti regionali: numerosi sono stati i consigli elargiti da Gaetano sulle modalità per effettuare esercizi di rapidità e sprint, che hanno creato un momento di unione tra il gruppo presente.

In serata, presso la Sezione di Mantova, si è invece svolta la Riunione Tecnica.

“Ascoltare, imparare e aiutare”. Questa è la chiave di lettura dell’acronimo AIA offerta da Gaetano per introdurre il proprio intervento. Tre parole che rappresentano dei pilastri fondamentali e che favoriscono la crescita personale di ogni arbitro: ascoltare i consigli degli altri per crescere, imparare da ogni esperienza, sia positiva che negativa, e aiutare gli altri mettendosi a disposizione per contribuire ad una crescita collettiva.

L’attività arbitrale rappresenta soltanto una parte delle scelte all’interno della propria vita. L’ospite ha mostrato un estratto video della “storia dei sassi e del tempo” dove un vaso è metafora della vita di ciascuno, i sassi rappresentano gli aspetti più significativi, mentre la ghiaia e la sabbia sono le attività meno cruciali che riempiono il vaso. Queste ultime, se non gestite correttamente, possono riempire il tempo a discapito delle cose più importanti. 

“Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”, questa è la strada da seguire per avere una gerarchia chiara all’interno della propria vita.

In tal senso, ha sottolineato Gaetano, “L’arbitraggio è la cosa più importante tra quelle meno importanti”, ovvero è la ghiaia che, subito dopo i sassi, riempie il vaso. 

Quando si deve affrontare una gara l’aspetto mentale risulta prioritario, in modo da prepararsi al meglio nella gestione delle proprie emozioni. Per questa ragione, il relatore ha sottolineato come la “preparazione delle emozioni” rappresenti uno step necessario da svolgere prima della partita, per scendere in campo con la giusta serenità necessaria a gestire le pressioni.

“Sognare in grande fa diventare grandi”. Ognuno vive per realizzare i propri desideri e sognare di realizzarli non costa nulla. Gaetano ha ribadito l’importanza di porsi un obiettivo e di superare ogni limite per raggiungerlo, perché i “limiti sono solo nella testa”.

In ogni percorso arbitrale avere al proprio fianco persone giuste garantisce di poterlo vivere con serenità. Questa, secondo Gaetano, è una delle chiavi per sviluppare la “fame di vincere”, un elemento che permette di superare le difficoltà e reagire emotivamente agli errori. L’errore, come in ogni altro ambito della vita, infatti, fa parte di un percorso naturale e saperlo affrontare nella giusta maniera è una tappa fondamentale per la crescita di ognuno.

La riunione si è infine conclusa con una lezione tecnica sul fuorigioco grazie alla visione di alcuni filmati delle partite di Gaetano, che hanno messo in luce quanto la concentrazione per un assistente sia un elemento fondamentale.

L’incontro con Massara ha rappresentato un importante momento di riflessione sul percorso personale e di vita di ogni arbitro. L’arbitraggio, così come ogni altro percorso di vita, è un viaggio continuo che richiede tanti ingredienti, senza però dimenticarsi che prima di tutto “bisogna dedicarsi ai sassi grandi, quindi alle cose che contano sul serio”.

Fonte:https://www.aia-figc.it/news/le-priorita-dellarbitraggio-secondo-gaetano-massara-25070/

L’AIA è un gruppo e dobbiamo raccontarlo”: ecco come si è svolto il raduno CRA Lombardia dei referenti della comunicazione

di Denis Fava

Sabato 1° marzo, presso la Sezione AIA di Milano, si è svolta la prima riunione dei Referenti sezionali della comunicazione del CRA Lombardia, alla presenza del responsabile della Commissione per la Rivista L’arbitro Federico Marchi e della componente Manuela Sciutto.
Per la Sezione di Mantova ha partecipato Denis Fava, collaboratore per la comunicazione sezionale.

L’incontro è iniziato con una riflessione sulla figura del referente sezionale, un ruolo chiave per mantenere un buon rapporto con gli associati e rimanere in stretto contatto con la propria Sezione. Il referente è il punto di raccordo tra gli associati e la Sezione e deve prestare attenzione a ciò che viene pubblicato sui social.

Proseguendo Federico Marchi ha poi sottolineato l’importanza dei social media, che oggi rivestono un ruolo fondamentale nella comunicazione, fornendo poi alcuni dati sulla crescita delle interazioni sui social dell’Associazione.
L’AIA deve saperli sfruttare al meglio per condividere i propri contenuti, tenendo in considerazione l’obiettivo che si vuole raggiungere e le caratteristiche del mezzo che siamo utilizzando. Marchi ha anche approfondito il significato di “comunicare”, che implica “mettere in relazione con gli altri”, utilizzando i social per raccontare le belle attività quotidiane dell’Associazione, ma sempre con attenzione alla qualità e alla responsabilità della comunicazione esterna.

Successivamente, è stato presentato il progetto “AIA Community”, finalizzato a mostrare all’esterno l’unità dell’Associazione. La sezione “AIA Community” sul sito ufficiale è cruciale per la condivisione di storie e notizie che raccontano come l’AIA sia un gruppo coeso, evidenziando le attività e i successi che altrimenti potrebbero passare inosservati.

Manuela Sciutto ha poi parlato di aspetti più tecnici della scrittura degli articoli, offrendo consigli su come redigerli correttamente e in modo interessante per il lettore, valorizzando al meglio ogni evento.

In collegamento video, Emilio Ostinelli, Presidente del Comitato Regionale Arbitri, ha portato i suoi saluti e sottolineato ancora una volta l’importanza della comunicazione per migliorare la percezione esterna dell’AIA. Ha evidenziato come la collaborazione tra i Presidenti di Sezione debba essere un obiettivo comune per rendere l’AIA una realtà unita in tutta Italia.

Infine, Matteo Scopelliti, referente regionale, ha parlato del ruolo delle fotografie nel sito web dell’Associazione, illustrando come un’immagine possa raccontare più di mille parole. Ha anche fornito consigli su come scegliere e utilizzare al meglio le immagini per rappresentare la propria Sezione.

In conclusione, la riunione ha offerto un’importante opportunità di crescita per tutti i partecipanti, sottolineando quanto la comunicazione sia fondamentale oggi per promuovere l’immagine dell’AIA e delle singole Sezioni soprattutto chi dal di fuori non ne ha una conoscenza così approfondita.

CONFRONTO E AGGREGAZIONE: IL RADUNO DI METÀ STAGIONE DELLE SEZIONI DI MANTOVA E CREMONA

Sezione di Mantova e Cremona

Confronto e aggregazione sono stati i principali risultati del raduno di metà stagione delle Sezioni di Mantova e Cremona. Un evento organizzato dai due Neopresidenti sezionali, Giovanni Manara e Massimiliano Arcaini, che, forti del successo dello scorso anno, hanno deciso di riproporre la formula del raduno congiunto, all’insegna della formazione e dello spirito associativo.

L’incontro, che ha coinvolto una trentina di giovani arbitri, si è svolto presso il Centro Sportivo Fadigati di Cicognolo. Un momento di preparazione in vista dell’imminente ripresa dei Campionati e un’occasione per tracciare un bilancio della prima parte di stagione.

Coordinati dagli Organi Tecnici e dai dirigenti sezionali, i ragazzi hanno svolto i test atletici nella mattinata, per poi sfidarsi in un match, undici contro undici, tra le due Sezioni.

Nel pomeriggio, i Presidenti hanno aperto la sessione didattica del raduno. Dopo aver ringraziato i partecipanti, Arcaini ha motivato gli arbitri con queste parole: “Fatevi trovare pronti, perché le opportunità arriveranno per tutti”, mentre Manara ha sottolineato: “Vi stiamo dando tutti gli strumenti per poter fare bene”.

Successivamente, dopo la correzione dei quiz, gli Organi Tecnici Antonio Martino e Saverio Mattarozzi hanno approfondito l’analisi di una gara di Seconda Categoria, evidenziando l’importanza dello spostamento per una corretta lettura del gioco.

Un ulteriore momento formativo è stato curato da Luca Passarotti, Componente del Settore Tecnico per il modulo “Talent & Mentor”, che ha tenuto una lezione sulla gestione delle barriere e sul controllo delle riprese di gioco. “Queste sono situazioni che vi permettono di fare prevenzione: sfruttatele al meglio per gestire con maggiore efficacia la gara”, ha sottolineato Passarotti.

A chiusura dei lavori, il Presidente Manara ha espresso la propria soddisfazione per la giornata trascorsa: “Siete un bel gruppo, pronto a ottenere risultati nel girone di ritorno. Analizzate le vostre gare, imparate dagli errori e raggiungerete nuovi obiettivi”.

Prima di congedare i partecipanti, Arcaini ha trasmesso loro tre parole chiave: “Passione”, per ciò che questa bellissima Associazione offre; “Impegno”, da dimostrare ogni volta che si scende in campo; “Confronto”, per crescere attraverso l’esperienza condivisa con gli associati.

Fonte:https://www.aia-figc.it/news/confronto-e-aggregazione-il-raduno-di-meta-stagione-delle-sezioni-di-mantova-e-cremona-24852/

GIOVANNI MANARA È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA SEZIONE DI MANTOVA

Sezione di Mantova

Sabato 9 novembre si è tenuta l’Assemblea Elettiva della Sezione di Mantova. Alla guida dei fischietti virgiliani è stato scelto l’osservatore Giovanni Manara.

La nomina è avvenuta al termine dello scrutinio svoltosi nei locali di Via Cisa. Le operazioni di voto, iniziate alla presenza del Componente del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia Matteo Garganigo, sono state coordinate dall’Ufficio di Presidenza presieduto da Paolo Spitti, dal Vice Mario Betti, dal Segretario Federico Urbani e dagli Scrutatori Diego Scalvinoni, Alessandro Dondi e Luca Ghizzardi.

Due le candidature presentate: da un lato quella del Presidente uscente Renato Riccio che si era ripresentato dopo l’esperienza degli ultimi 3 anni.
Dall’altra parte quella di Giovanni Manara in organico di serie C dal 2016 al 2021, di professione HSE manager, Segretario degli arbitri mantovani per otto anni.

Il suo programma riassunto nelle parole Formazione, Qualità e Competenza si incentra sui giovani: “Punteremo a valorizzare e formare le risorse già presenti e ne ricercheremo di nuove implementando il metodo di comunicazione verso l’esterno. Tale processo di formazione è fondamentale per dare ai nostri arbitri la muscolarità e gli strumenti necessari per affrontare le fatiche che questo impegno presenta lungo tutto il percorso.”

Inizia così il nuovo capitolo Manara, eletto con largo consenso dall’assemblea incassando 66 voti su 87 Partecipanti. Riparte da un profilo giovane, ma che ha maturato grande esperienza in carriera sia sul campo che come dirigente negli ultimi anni.

Al termine dei lavori il Neopresidente Manara ha ringraziato il Presidente Riccio e il Consiglio Direttivo Uscente per il lavoro svolto nelle precedenti stagioni.

FONTE: https://www.aia-figc.it/news/giovanni-manara-e-il-nuovo-presidente-della-sezione-di-mantova-23535/

“L’ARTE DELL’ ARBITRAGGIO: COLLINA SI RACCONTA AL FESTIVAL DELLO SPORT”

di Denis Fava

Venerdì 11 ottobre è andata in scena dal vivo un’intervista a Pierluigi Collina, attuale Presidente della Commissione arbitrale della FIFA, realizzata per il Basement (BSMT), podcast presentato da Gianluca Gazzoli, all’interno della cornice dello splendido Teatro sociale di Trento durante la seconda giornata dedicata al Festival dello Sport.
A questa bellissima chiacchierata di sport e arbitraggio hanno potuto assistere, oltre ad un vasto pubblico di persone, tanti arbitri proveniente da tutte le zone d’Italia. In teatro, come ospiti eccezionali, erano anche presenti Daniele Orsato e il Presidente del Torino Urbano Cairo.

Collina ha affrontato svariati argomenti ripercorrendo tutti i tratti salienti della propria straordinaria carriera, partendo dagli inizi fino ad arrivare all’attuale suo ruolo all’interno della FIFA. Durante l’intera intervista l’ex arbitro italiano si è dimostrato una persona preparata dall’immensa cultura e conoscenza calcistica, affrontando tematiche e problematiche dell’arbitraggio che ha incontrato durante la sua lunga esperienza ad altissimi livelli.

Tra le prime cose ha voluto sottolineare come diventare arbitro molto giovane permetta di “imparare a prendere decisioni in un’età in cui sono gli altri che le prendono per noi”, diventando di conseguenza più autonomi e responsabili anche nella vita. Successivamente, dopo aver parlato della propria esperienza al Mondiale di calcio del 2002, ha affrontato la tematica della routine di un direttore di gara prima dell’inizio della gara, sottolineando come “il modo migliore per prepararsi al meglio e approcciare qualcosa di importante è quello di vivere tutto come qualcosa di routinario e abituale”, in maniera quindi da svolgerlo senza pressioni e ansie eccessive.

Altro passaggio interessante dell’intervista ha riguardato il rapporto con i calciatori, dentro e fuori dal campo. Collina ha affermato di aver sempre avuto un bel rapporto con i giocatori e, soprattutto ora avendo un ruolo importante all’interno della FIFA, ha spesso modo di incontrarne diversi, alcuni di questi tra i più importanti nella storia del calcio. Un elemento importante che ha sottolineato, a tal proposito, è come un arbitro dovrebbe vivere la propria gara insieme ai calciatori. Collina ha infatti ribadito di “vivere i momenti della partita proprio come i giocatori, per far capire a tutti che in quel momento anche l’arbitro è come loro”, creando un’empatia con tutti sul terrendo di gioco.

Da dove arriva la soddisfazione più grande in campo? “Essere accettato anche nell’errore”. Quando ciò accade, spiega Collina, significa che “le persone hanno gande fiducia in te”. La sfida più grande di un arbitro sul terrendo di gioco è quindi quella saper difendere la propria decisione, nonostante magari non sia quella corretta. Un’altra difficoltà del mondo dell’arbitraggio e che, per certi versi è accomunabile anche ai calciatori, è quella di riuscire a mantenere alto il livello in campo, sapendo di essere un arbitro di livello, anche durante partite di fascia minore; in merito, Pierluigi ha fatto l’esempio di se stesso che qualche giorno prima si trova ad arbitrare una gara di Champions League e subito dopo la serie B. Mantenere lo stessa soglia di concentrazione anche nella seconda gara è sintomo di grande carattere e professionalità.

Dopo aver raccontato il simpatico episodio di Mazzone durante il famoso derby lombardo Brescia-Atalanta del 2001, Collina ha iniziato a trattare argomenti più attuali, tra cui l’uso della Var. A tal proposito ha definito questa tecnologia come “un paracadute che chi vola vuole avere”, indicandola come uno strumento di salvataggio che l’arbitro in campo ha a disposizione; “si era arrivati ad un calcio in cui tutti nello stadio potevano riguardare l’accaduto, mentre l’unica figura a non poterlo fare era proprio quella che doveva prendere la decisione”. A questo ha poi aggiunto che, a differenza di sport come il tennis, nel calcio esisterà sempre l’interpretazione soggettiva del direttore di gara che non potrà mai essere cancellata da nessuna tecnologia.

Di seguito ha poi affrontato il tema del cambio di regole negli ultimi anni, definendo il calcio come uno sport molto “conservativo”, ma che oggi tende maggiormente a tutelare l’incolumità dei calciatori con regolamenti più severi. Nonostante questa scarsa propensione al cambiamento, il Presidente della Commissione arbitri FIFA ha ribadito come siano tante le proposte che vengono fatte oggigiorno in merito ad un cambio del regolamento, una fra tutte quella dell’inserimento del tempo effettivo che, però, non mette ancora tutti d’accordo.

In conclusione dell’intervista Collina ha parlato della tematica del tifo e delle passioni, sostenendo come “ogni arbitro da piccolo ha avuto necessariamente passione per qualche squadra di calcio, ma quando si cresce si pensa alla propria professione e a se stessi dimenticandosi dei colori”. A tal proposito, essendo di Bologna, ha quindi riportato l’esempio di una sua iniziale passione per la squadra emiliana, passione che però negli anni lo ha portato a vedere la squadra come un insieme di calciatori “con una maglietta a strisce rosse e blu”, sottolineando quindi come prevalga esclusivamente la propria realizzazione professionale rispetto al tifo verso certi colori, nonostante magari l’ambiente esterno pensi il contrario.

Al termine dell’intervista Collina ha ringraziato l’intera platea e si è concesso per foto e autografi a tutti i presenti.
Quella a cui abbiamo avuto il piacere e l’opportunità di assistere è stata un’intervista unica e irripetibile che ci ha dato l’occasione di ascoltare le parole impregnate di esperienza e passione di un grande della storia del calcio, sia fuori che dentro al campo; semplicemente…Pierluigi Collina.

Festival dello Sport al teatro sociale di Trento
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